mercoledì 10 agosto 2011

Ultime dal Tibet, del più e del meno 2

Che poi non ho fatto in tempo a finirvi le avventure del mio ultimo weekend tibetano, e si dà il caso che sia in partenza per tornarci domani, in Tibet.

Beh, riassumerò dicendovi che ho conosciuto, oltre alla compagna di casetta, detta Donna che Corre, per il suo modo incredibile di smaterializzarsi all'orizzonte appena terminate le lezioni e di essere superorganizzata in ogni dettaglio anche in un luogo di estrema calma come Pomaia, altre due persone veramente belle, che qui chiameremo Donna che Cerca (perchè lei stessa si è definita così) e Donna che Si Chiede.

Dopo un pasto di mezzogiorno, al quale io sono arrivata con un vago mal di testa da concentrazione, pensando di chiacchierare del più e del meno, e mi sono ritrovata invece a disquisire di alta filosofia, teologia e morale, con queste tre bellissime teste, siamo diventate abbastanza inseparabili, in particolare io mi son trovata benissimo con Donna che Si Chiede, che ha detto LE STESSE IDENTICHE COSE che penso io a proposito del cattolicesimo che TI LASCIA SOLA. Sottolineo solA. Tra l'altro lei ha tre figli e come me viene da una famiglia cattolica tradizionale, ma ha fatto, come me e come le altre due Donne, un percorso suo per capire, per trovare delle risposte, e testimonia con il massimo rispetto del percorso che ora, ognuno con la sua testa, stanno facendo i suoi tre figli (tra i 9 e i 15 anni) relativamente alle cose di chiesa e alla spiritualità. Ma anche Donna che Corre ha una sua storia familiare interessante, dolorosa ma piena di risorse, e Donna che Cerca, solo per come si è definita: "io sono una che cerca, i miei genitori hanno cercato tutta la vita, io sto cercando adesso... alla fine poi forse qualcuno troverà, magari una delle mie figlie" è stata eletta persona stupenda. Poi bisogna sentirla parlare della figlia più piccola, chiaramente una cercatrice nata pure lei, per capire la dolcezza della sua personalità.

Tra l'altro, gente con cui puoi sostenere, e a tavola, un discorso cosmico, e anche andare oltre quel che ti è stato spiegato dal maestro con confronti a perpendicolo sull'abisso del non capirci più un tubo; ma anche condividere momenti di allegria e di complicità con toni cospiratori, tipo:

Donna che Si Chiede, guardando l'enorme gatto rosso spaparanzato fuori dal gompa: "Che poi, mah, dovessi reincarnarmi in un essere inferiore... oddio, essere un gatto mi andrebbe benissimo!"

Donna che Cerca, Castagna e Donna che Si Chiede, tornando dalla passeggiata serale con la De: "Oh, io" (sottovoce) "in realtà non sono mica vegetariana!"
"Ma nemmeno io!" (guardandosi sospettosamente intorno, non sia mai che ci fosse un monaco nascosto dietro uno stupa)
"Io quasi, ma solo per questione di gusti... In realtà mi piace da morire (a voce bassissima) il coniglio!"
"Nooo il coniglio no! Ma come fai?"

Donna che Cerca, nella quiete della campagna toscana al tramonto, imbarazzata:
"Uhm... ma magari se passeggiando usciamo sulla statale... io quasi quasi la sigarettina della sera..."
Donna che Si Chiede e Castagna, in coro: "Anch'io!!!"

Altri particolari fortemente indicativi del clima locale

Posti come Pomaia sono luoghi incredibili, fuori dal normale universo.

Esempio 1:
la lezione del Ven. Olivier comincia alle 9.30, finisce alle 12.30, e riprende alle 16 per finire alle 19.30. Alle 9.30 in punto un gatto rosso enorme, con il collarino e l'aria seria, viene a sdraiarsi sul mobile che contiene le fotocopie dei testi di preghiera, fuori dal gompa, nello spazio riservato a lasciar fuori le scarpe.
Alla pausa di metà mattina, è lì. All'uscita, è lì. Poi sparisce. Per ricomparire esattamente alle ore sedici e riprendere la stessa posizione fino alle 19.30. Incredibile.
Il terzo giorno, chiedo alla monaca Lucia: "No, dimmi la verità: il gatto rosso è di Olivier?"
"No, è di Yuko, la ragazza giapponese."
"E cosa fa, sente le lezioni? Perchè viene lì ad appostarsi fuori dal gompa esattamente negli orari in cui Olivier spiega?"
Sguardo di Lucia, sopracciglio alzato: "E' un po' speciale, come gatto."
Penso alla reincarnazione e mi vengono due o tre reazioni: i brividi, un sano senso di occidentalissimo sarcasmo, e un sorriso.

Poi vado al bar a farmi un caffè macchiato per reggere all'impatto intellettivo di tutto il sapere che Olivier ci sta copiosamente sciorinando, e

Esempio 2:
Sono al telefono con l'Uomo mentre la barista mi fa il caffè e, all'improvviso, quel che l'Uomo sente dal suo lato è:
"...che ora sono in pausa dalla lezione e... OOOOH!"
"Ma guarda qua!"
"Pazzesco!"
"Guardate guardate..."
E l'Uomo: "Ma che fai? Chi è che parla?"
"Ah...eh... no è che..."

Come glielo spieghi a uno che non è che la barista ha macchiato il caffè e poi si è incantata a guardare il disegno fatto dalla schiuma di latte, insieme a te e altre due persone che erano al banco... perchè senza volere ha creato nel caffè l'inconfondibile forma della sillaba sanscrita OM?

E (questo è il massimo)
Esempio 3

La seconda mattina, pronta alle sette meno un quarto per la meditazione, porto la De a passeggiare. Indosso una tuta nuova. Metto in tasca le chiavi della casetta, col portachiavi che è un disco di legno grezzo con il numero scritto a biro. E le perdo. Sulla statale, temo. In mezzo agli aghi di pino, alle foglie e alla terra a bordo strada. Ripercorro cinque volte tutto il tragitto fatto, ma sono sparite. Allora vado a disturbare il responsabile del centro, con gli occhi piccoli di sonno, e umilmente chiedo perdono e una copia delle chiavi. Mentre me le cerca, mi offro di pagare l'equivalente di un fabbro che cambi la serratura:
"Sai, sono mortificata, non vorrei fosse pericoloso, se mi sono cadute fuori sulla strada statale.. c'è il numero della stanza..."
E Peter, con impassibile sguardo nordico e aria pacifica: "Se le trovano, le portano qui."
La fiducia nel genere umano, insomma. Dovevate vedere le facce delle tre Donne, per quanto tutte molto aperte a fidarsi delle energie cosmiche, quando ho riferito questa risposta.

Come a dire che, anche senza sconfinare nel fanatismo, passare una settimana a Pomaia basta per convincerti che un altro mondo è possibile, che ci sono più cose in cielo in terra di quante ne sogni la tua filosofia, e che esistono cose che la ragione non calcola ma l'istinto riesce benissimo a capire come vere.


Nessun commento:

Posta un commento