martedì 19 luglio 2011

Ups

Scrivendo queste righe:

c'è una bella differenza tra pensare:
che cavolo, ho una vita sola, la sto sprecando, sono uno schifo, non riesco a andare meglio di così, è colpa mia, ora morirò e non avrò fatto abbastanza (pensiero lineare, freccia dritta da nascita a morte e poi fine del segmento)
e pensare:
devo usare bene questa vita, che è una tra la migliaia di occasioni che mi vengono offerte e che io mi guadagno con i miei tentativi di progredire, lungo un percorso a spirale che sale lentamente, e lungo il quale, ops, sono scivolato, sì, ma posso riprendere a salire (pensiero a spirale, appunto, tridimensionale, e lungo il quale l'illuminazione si può incontrare in qualsiasi momento).


ho erroneamente parlato di reincarnazione e vite successive a questa come se stessi dando per scontata l'esistenza di un'anima individuale. Che, nel buddhismo, non c'è, quindi non si può fare il paragone con il cattolicesimo.
E' che questo è un punto sul quale devo ancora fare chiarezza io.
A essere onesti finora è la cosa che mi riesce più difficile incamerare, infatti me la dimentico.

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