Bene, prometto che, dopo aver esaurito la riflessione sulla presenza o meno di Dio nel credo di una persona, non pontificherò più: non volevo vendere niente a nessuno, nè fare una gara tra cattolicesimo e buddhismo, solo esporre, anche per metterli un po' in ordine,
i confronti che ho potuto fare tra me e me, in questi mesi. Ripeto che SO di avere il dente avvelenato su certi argomenti, e mi dispiace, ma in un certo senso lasciare il mondo spirituale in cui sono stata allevata è praticamente un processo lungo e doloroso come un divorzio.
In realtà questo blog deve essere più che altro un diario di viaggio. Ci sono molte cose del buddhismo che ancora non conosco o che ancora non capisco, alcune che devo digerire perchè per me sono ostiche, e moltissime che non ho mai sperimentato nella pratica pur condividendole nella teoria.
L'estate che sto vivendo si presta particolarmente a attraversare il continente buddhismo con calma. Per star dietro alla salute di mio padre e aiutare mia madre, non tornerò al lavoro fino a settembre, salvo minime parentesi, e passerò molto tempo da sola.
Attualmente lo stato dell'arte è più o meno questo:
- studio per dare l'esame online del primo modulo di "Alla scoperta del buddhismo"
- porto avanti i miei impegni familiari cercando di dosare bene le energie
- cerco di introdurre un po' per volta buone abitudini ispirate al calendario dei riti e dei ritiri buddhisti, ma già che ci siamo anche ai ritmi lunari e alle prescrizioni ayurvediche, dato che ho pur sempre una tiroide da riequilibrare.
Studiando rifletto molto sul significato delle cose e sulla possibilità di accettare una visione della vita enormemente diversa da quella che è stata la mia per tanto tempo. A livello pratico, invece, lavoro sullo sradicamento delle abitudini.
Devo affrontare una serie di piccoli cambiamenti nella quotidianità e alcuni mi riescono particolarmente difficili.
Però l'importanza dei piccoli gesti esteriori, come il suonare la campana tibetana, il girare la ruota delle preghiera, anche solo il tenere in ordine lo scaffaletto dove ho posizionato la statua in legno del Buddha e tutti i testi di Dharma, hanno un profondo significato di riorganizzazione mentale, di momento dedicato a centrare il mio pensiero e la mia concentrazione sull'obiettivo.
Quindi, a maggior ragione, ha il suo peso l'introdurre abitudini come la meditazione, la ginnastica, la preghiera, il lavoro ispirato ai principi dello zen nella cucina, e non solo.
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