lunedì 22 agosto 2011

A buddhist tour of the world - 1

Uno crede che il buddhismo sia una roba da India e Tibet, così a orecchio. Riflettendo (o insegnando geografia) ci si rende conto che è buddhismo anche quello di molto Sudest asiatico, di parecchia Cina e di una bella fetta di Giappone.

Comunque la nostra ignoranza su dove, come e quando si è sviluppato il pensiero buddhista è grande. Mica si studia sui libri di storia, a differenza dell'Islam.

Per rimediare, vi propongo una rubrica:
A BUDDHIST TOUR OF THE WORLD
viaggio, o pellegrinaggio, virtuale nei luoghi sacri del buddhismo


Cominciamo da una robina niente male, patrimonio dell'umanità secondo l'UNESCO:



signori e signore, benvenuti alle grotte della valle di Mogao.

Che viste così uno dice: un tempio, va beh.

No no. Sono 492 grotte scavate in una rupe lunga 1 km e 600 metri, per un totale di 45.000 metri quadrati di pitture rupestri e 2500 statue.










Il sito risale al IV secolo, quando i monaci dell'oasi di Dunhuang ("la fiammeggiante torre di guardia"), avamposto cinese sulla Via della Seta, si scavarono le grotte nella montagna. Per secoli vennero occupate e decorate e poi caddero nel dimenticatoio sotto l'occupazione musulmana della zona. Ai primi del Novecento, un Ungherese e un Francese hanno cominciato a prelevare e studiare materiali: tra l'altro, c'erano talmente tanti manoscritti (in otto lingue) che ancora adesso li stanno prelevando ed esaminando.



Per dire che non ho cominciato il mio giro da un giardinetto zen di provincia, insomma.

Prendo le foto dove posso: se violo involontariamente i bellissimi album di viaggio di qualcuno, o se qualcuno di voi c'è stato e ha materiale migliore, non avete che da segnalarmelo e provvederemo.

Posso aggiungere una futilità? Lì vicino c'è un posto, in pieno deserto di dune, il cui nome significa "Monte delle Sabbie che Cantano". Ma neanche in Michael Ende. E non ditemi che non vi viene voglia di vedere la Cina solo per poter dire i nomi dei posti dove siete stati.

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