Devo festeggiare alcuni traguardi.
Prima di tutto, la raggiunta disintossicazione dal caffè. Sono passata da 3 o 4 al giorno a uno solo (erano circa cinque anni che non smettevo, mentre prima ogni estate potevo ridurli anche a zero).
Ma soprattutto, dopo i primi giorni difficili è andato tutto bene e ho la sensazione di essere ancora più sveglia di prima quando sono sveglia e molto meno annebbiata quando sono stanca.
Mi prendono anche più raramente le botte di sonno e ovviamente dormo meglio di notte.
Sì, okay, non è niente. Ma è un passo oltre quel che sapevo di poter fare.
E soprattutto è una dimostrazione che le cose si possono fare: come tale, fa sentire forti.
Quindi è possibile ottenere altro, da me. Sembra stupido, ma nel mio quotidiano è una bella scoperta. Ormai da molti anni sono rassegnata a funzionare a dispetto di certi limiti più o meno pesanti, e in particolare da quando papà non sta bene e mia madre è sola ad accudirlo si è piazzato fortemente in me il principio che io devo risparmiare energie per i momenti clou in cui c'è bisogno di me, non solo, ma che ho diritto a tutta una serie di cose che mi permettono di essere efficiente, poco importa se alcune di esse sono abitudini sbagliate, come quella di imbottirmi di caffeina o quella di evitare come la peste situazioni stressanti che mi consumano le forze.
Pian piano ho costruito in me la capacità di ritornare in equilibrio ogni volta che prendo uno scossone. Però per farlo ho bisogno di supporti esterni o di rifugi sicuri o di tempi morti, il che in realtà significa che sono debole.
Mi togli la possibilità di riprendermi tra uno stress e l'altro e cado in stato di angoscia nera.
Quindi, imparare a fare a meno di alcune cose, non perchè mi viene imposto ma perchè io per prima mi ci porto, dolcemente, seguendo una linea di pensiero mia, nel momento che per me è più indicato, è una cosa buona.
Adesso, il caffè è stato un primo passo. Andando oltre, ci sono alcune altre abitudini delle quali voglio disfarmi, e nuovi modi di agire nel quotidiano che voglio instaurare.
Il tutto corrisponde all'esigenza di portare a casa il più possibile dalle esperienze magnifiche di pace e di consapevolezza che vivo quando "vado in Tibet". Per essere serena e praticare, studiare e agire in modo più completo.
A questo proposito, festeggerei volentieri anche il fatto che il centro FPMT di Genova funziona ormai a regime da un po'. Sono gli stessi maestri e lo stesso tipo di attività che si svolgono a Pomaia, il centro pur essendo piccolo piccolo è strutturato nello stesso modo, e non ha prezzo averlo vicino e poterci andare senza dover affrontare una lunga guidata solitaria, anche se per carità il Tibet è sempre il Tibet, Pomaia "è un luogo di bene" e la Toscana di per sè vale sempre il viaggio.
Poi devo festeggiare la sicurezza enorme che mi ha dato conoscere un attore ultrasettantenne vegano che afferma di sentirsi in piena salute da quando (negli ultimi tre anni) ha deciso di passare a questo tipo di dieta.
Vedere il suo stato generale, la sua vivacità, apprezzare la lucidità mentale e la serenità dei suoi discorsi mi ha convinto definitivamente che il vegetarianesimo, se non addirittura il veganesimo, sia la mia strada naturale. Sopporto sempre meno l'idea di uccidere per mangiare. Inoltre da quando, facendo di testa mia senza seguire uno schema particolare, ho tolto alcuni alimenti e limitato carni e salumi a due tre volte al mese circa, mi sento bene.
Devo festeggiare anche il fatto che, complici gli ultimi due libri della mitica coppia Paungger - Poppe che ho acquistato, ho introdotto alcune ottime abitudini nelle mie giornate, come i dieci minuti di "ginnastica della luna" ogni mattina. Scomparso il mal di schiena, superate le ultime mestruazioni senza neanche un fastidio. Sarà quello o la dieta - non dieta che sto seguendo?
Sempre sulla falsariga del calendario lunare e dei loro suggerimenti, ho intrapreso (ma non terminato per ora) una ricerca attenta sugli effetti di alcuni alimenti sulla mia salute e sto cercando di determinare il mio tipo alimentare, per snellire la mia dieta portandomi verso ciò che viene meglio sfruttato dal mio corpo. In pratica si tratta di dissociare alcuni alimenti in certi giorni del mese lunare e considerare come ci si sente, per esempio, usando solo grassi vegetali o solo grassi animali, solo farina di grano o solo farina di segale, etc.
Ci sono molti altri motivi per cui sono grata in questo periodo, che per altri aspetti è stato tremendo. La buona notizia di fondo è che il viaggio verso un modo di vivere più consapevole ed equilibrato, a livello fisico, riflette un viaggio interiore che sto svolgendo e di cui sono sempre molto felice, perchè, come dicevo alla Tipa, "ora c'è una spiegazione per ogni cosa".
Vi auguro (prendetelo come il mio tashi delek per il prossimo capodanno tibetano) di trovare il vostro filo da seguire, come è successo a me, e di non fermarvi più.
Bello leggere questo tuo percorso e i progressi... chissà se un giorno ne troverò uno tutto mio anch'io!
RispondiEliminaBuona continuazione sulla tua strada!
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