lunedì 22 agosto 2011

Culture

Che poi anche un po' di umiltà non guasta.

Non ho intenzione di crescere dei figli facendo loro il teatrino "Ma come amore, non finisci la carnina? pensa ai poveri bambini africani che non hanno da mangiare" (che è quanto di più cretino si possa dire a un bambino, cui a) non frega un tubo che ci siano bambini che soffrono la fame, qua il punto è che lui non vuole la carne, non siamo all'ONU, e il quale b) se è minimamente intelligente dirà alla mamma di sbattersi a cucinare la carnina per i poveri bimbi africani invece che per lui, la prossima volta).

Ma l'osservazione che faceva Taomamma sull'ospedale di Kathmandu (che tra l'altro è già un posto fichissimo perchè HA un ospedale) è giusta, dovremmo pensare un po' di più che mica tutto il pianeta vive come noi e che noi stessi non vivevamo così anni fa.
Ci farebbe un po' passare il mugugno, forse. E al di là delle nostre occidentalissime lamentele, penso più in generale che in quanto adulti, oggi nell'era della globalizzazione dovremmo anche metterci un attimo in ascolto delle altre culture.

Esempio assolutamente cretino ma evidente: io d'estate mi rifiuto di bere alcunchè che sia al di sotto della temperatura ambiente, con grande disappunto di quelli che vado a trovare, che pensano di farmi un favore a offrirmi bibite gelide e Crodini col ghiaccio. Ho i miei buoni motivi per non bere roba fredda. Ma quest'anno mi sono spinta oltre e per tutta l'estate, pioggia o sole, addirittura in queste ultime allucinanti giornate d'afa, gironzolo per casa sorseggiando tè bollente.
Il che lì per lì farebbe urlare d'orrore chiunque, salvo poi ricordarsi magari che esiste la tradizione del tè caldo alla menta (e del tè alla mela, che è una delle dodici cose migliori del mondo) in tutto il mondo arabo. Ora, se per millenni le popolazioni del Nordafrica e del Vicino e Medio Oriente si sono sparate litri di tisane calde nel deserto, sugli altopiani rocciosi etc, un motivo ci sarà. Noi crediamo di essere fichissimi perchè consumiamo un puttanaio di corrente per quei frigoriferi che hanno il distributore d'acqua gelata e di cubetti di ghiaccio. Ma magari son più fichi loro con un pentolino sul fuoco e una manciata d'erbe.

Altro esempio altrettanto banale: l'aloe. Cazzo, ho pagato una vera fortuna un tubetto microscopico di aloe vera, verissima, superbiologica. Perchè di colpo qualche anno fa la cosmetica e la parafarmacia hanno scoperto che figata fosse vendere l'aloe per le scottature e le piccole ferite e il doposole etc.
Beh, la prima descrizione della pianta lo sapete in che alfabeto è? CUNEIFORME. Su una tavoletta del 2000 a.C. trovata nei pressi di Baghdad (grazie, Wikipedia). E mi sa che in Iraq, quando invece di saltare sulle mine si scottavano col sole o girando l'agnello allo spiedo, allungavano una mano, strappavano qualche foglia d'aloe e paf, chi ha bisogno dell'ospedale, del Foille o della crema costosissima?

Altro esempio di altro genere. Mio padre è sbalordito perchè la signora colombiana che ha preso da poco la panetteria vicino a casa mia, a Genova, intende affittare non uno ma due appartamenti nello stabile per sè stessa, il marito e "o mio figlio grande o i miei genitori, io comunque li prendo tutti e due, poi vediamo".
Padre sospettoso: "Si vede che son pieni di soldi, mah?" (Il padre non è un leghista di merda e non ha niente contro gli stranieri. Diciamo però che con un inquilino dello Sri Lanka, pur venendogli il più possibile incontro, siamo sempre nelle grane, il che lo ha messo un po' in campana.)
La figlia (che ormai guarda tutto dall'alto del suo immaginario altopiano tibetano): "Guarda che loro mica sono come noi, che i figli escono di casa e vanno a cercare di arrangiarsi e fare nucleo economico a sè, se possono. Loro gli investimenti li fanno con tutta la famiglia e per tutta la famiglia, nonni inclusi, tipo cassa comune, hai presente i miei amici cinesi di Asti? Prima il nonno ha aperto il suo ristorante, poi la famiglia ha convogliato le energie per aprire il ristorante del figlio, poi si sono messi tutti a lavorare per aprire il ristorante dell'altro pezzo della famiglia, e ora tutti e tre i posti rendono e il nonno gira soddisfatto guardando i frutti dell'impegno di tre generazioni."
E chi ti dice che con la crisi non stiamo già precipitosamente tornando (o arrivando?) a un modello del genere anche noi? Se non ci sbrighiamo a farlo alla fine solo i Cinesi e i Colombiani avranno i soldi per comprarsi un'attività o un appartamento, col vento che tira.
Noi invece ci ridurremo delle mummie rinsecchite, con le dita a uncino per accaparrarci l'eredità della pro-prozia che era l'unica senza figli, e nascondercela sotto il materasso senza nemmeno farla vedere ai cugini.


Nessun commento:

Posta un commento